UN ANGOLO DI CORTE

UN ANGOLO DI CORTE 27-07-2024

UN ANGOLO DI CORTE
di Roberto Merlino
Rubrica sulle novità in Corte Tripoli Cinematografica APS.

Cosa rappresenta “Un angolo di Corte”

Questa rubrica, attiva ormai da parecchi mesi, vuol essere una sorta di “diario” di quanto avviene nella nostra Associazione.

Tutte le settimane c’è sempre qualcosa di nuovo, a riprova della vivacità che contraddistingue l’attività dei nostri Soci.

Da mesi ogni “Angolo di Corte” viene pubblicato (ed è reperibile) sul nostro sito (www.cortetripoli.com), curato da Fabio Montagnani.

Questo permette, ad ogni visitatore, di poter visionare una vera e propria vetrina, cronologicamente costruita, della nostra attività.

Ci farebbe molto piacere che anche i singoli Soci “raccontassero” e “commentassero” quanto li vede coinvolti. E questa “possibilità di interazione e collaborazione” è aperta anche ai Simpatizzanti!

Potete immaginare, quindi, la gioia con cui ho accolto il “contributo” di Marco Rosati (che trovate qui sotto).

Spero che questo non sia un fatto isolato, ma solo il primo di una serie di interventi che vadano ad arricchire questo nostro momento di confronto!

NUOVI PROGETTI di Marco Rosati

Nuove collaborazioni in ambito associativo. Un guasto meccanico e un’officina sono gli spunti per la prima sceneggiatura di Alessandro Vincentini, il quale si è detto davvero sorpreso nel vedere realizzato l’inizio di un suo desiderio.

Da qualche anno, infatti, voleva fare un cortometraggio, ma la mancanza di collaborazione lo bloccava in partenza. In pochi incontri siamo riusciti a stilare un soggetto funzionante, nato da un fatto realmente accadutogli, e quindi la stesura della sua prima sceneggiatura. Proprio nel momento della rinuncia, dove pensava che non avrebbe mai concluso niente nell’ambito del cortometraggio, Alessandro ha trovato grande gioia e stupore nel riconoscersi autore. Comprese le basi di scrittura cinematografica, adesso è alla lavorazione di altri nuovi soggetti, mentre è in preparazione il set per la sua opera prima, che lo vedrà da sceneggiatore a regista. Altri soci si sono dati disponibili per le riprese, previste per il prossimo settembre, tra i quali Laura Fusi (attrice e co-sceneggiatrice), Giovanni Campani (aiuto regista), ed il sottoscritto (co-sceneggiatore e attore). Sono stato mosso dal raccontare questo episodio quando ho letto la grande gioia manifestata da Vincentini, trovata proprio nel momento di massima rinuncia del suo sogno.

Vincentini e Rosati

Alessandro Vincentini e Marco Rosati

Lo Stage Nazionale FEDIC su “Puoidirloqui”

Lo Stage FEDIC, che CTC organizza fin dalla prima edizione del 2003, anche questo mese (come nel precedente) gode della prestigiosa vetrina “Puoidirloqui”, rivista on line a tiratura nazionale.

Lo Stage si svolgerà a Calci (PI) dal 29 agosto al 2 settembre. Una delle tre serate aperte al pubblico avrà luogo nella prestigiosa cornice della Certosa di Calci. Inoltre è prevista una visita guidata (per gli stagisti) all’acquario “di acqua dolce” più importante d’Italia!

Roberto Merlino alle estemporanee

La pittura, seppur praticata da pochi Soci CTC (e solo in modo saltuario!), è un’espressione artistica contemplata nella nostra attività statutaria.

Stiamo pensando di incentivare e valorizzare le opere pittoriche dei nostri Soci, con iniziative concrete, volte a stimolare la creatività e l’ingegno, aprendoci -ovviamente- a collaborazioni “esterne”.

Intanto Roberto Merlino è impegnato in varie “estemporanee” (*), in Toscana e in Liguria: dopo gli impegni di luglio (Santerenzo e Filetto) è già in programma un’estemporanea a Sillico (LU), per il mese di agosto.

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Estemporanea di 1 giorno Estemporanea di 4 giorni a Filetto (MS)

a Santerenzo (SP) dimensioni quadro 120×100

dimensioni quadro 50×70

Quest’opera ha avuto

“Menzione della Giuria”

(*) Le estemporanee sono concorsi in cui viene timbrata la tela vergine alla “partenza” e, dopo un tempo stabilito (variabile da alcune ore a qualche giorno), deve essere consegnata l’opera finita.

VIVERE IL CINEMA

Esperienze di scrittura per Carte di Cinema Online

di Giovanni Campani

In principio c’era lo storico e tutt’oggi bellissimo vhs, il supporto audiovisivo che mi permetteva di vedere e rivedere i miei film preferiti; quelli che i miei genitori, con tanto riguardo, avevano cominciato a registrare fin da quando ero appena nato. Divenni appassionato di cinema quasi dieci anni prima di rendermene conto, perché due erano le ragioni che mi spingevano al film: la dislessia che mi rendeva impossibile la lettura di forme di narrativa scritta senza provare un forte senso di frustrazione nel rendermi conto che la fatica non veniva appagata dalla comprensione del testo, e poi le “notti artiche” della mia psiche (il disturbo d’ansia), in cui il ruolo terapeutico dei films affiancava le cure della mia famiglia. Riuscivo in tal senso a ricavare un po’ di conforto vedendo innumerevoli volte i miei film preferiti (per fare un esempio, il potente penso diegetico di Barry Lyndon si rivelava discretamente efficace).

Il tempo passava fatto di scuola, qualche corto, qualche premio, volontariato, lauree e cambiamenti costruttivi e distruttivi. Relativamente poco tempo fa, conobbi Corte Tripoli Cinematografica, sotto forma del consiglio di un’amica e dell’ascolto e della comprensività di Roberto Merlino, che alcuni mesi or sono mi presentò Paolo Micalizzi per una probabile collaborazione con una rivista di cinema: Carte di Cinema Online, il periodico della FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub). Cosa significa vivere il cinema? Vuol dire conoscerlo e farlo conoscere, diversamente da quel che avevo fatto fino ad allora. Adesso potevo scrivere ed essere letto da qualcuno (anche se la consapevolezza di essere sottoposto al giudizio del lettore può far impensierire), potevo scandagliare tra le mie preferenze personali e attingere anche dagli studi accademici di cinema che ho in questo periodo intrapreso. Scrivere, ma anche vedere cosa scrivono gli altri è utile oltre che bello, perché c’è sempre quell’articolo su un film che non si è visto o su quel genere cinematografico che normalmente non bazzichiamo molto.

Tra le tante idee ho deciso di proporre due saggi: uno su Viale del tramonto, film che ritengo essere un capolavoro a beneficio dell’intera cinematografia, e l’altro su un esempio storico di cinema horror Hollywoodiano. Cosa vuol dire vivere il cinema? Significa cominciare con la giornata e averlo lì che ti aspetta. Lo si può fare a vari livelli e in moltissimi modi, come un esame da preparare o il prossimo saggio da scrivere. Tanti modi per scrivere, ognuno ha il suo e va bene così; il mio può offrire una visione ingannevole, poiché può far sì che io mi confonda nella massa dei giovani che camminano con il telefono perennemente in mano, ma in realtà così non è: spesso scrivo con lo smartphone, usufruendo sovente anche della funzione dittafono. Ciò mi permette di camminare per la città traendo ispirazioni (assecondando quello che di fatto è il mio militante individualismo) per poi correggere a casa. Scrivere è come rivolgere la cinepresa verso noi stessi, impressionando sul supporto scrittorio anziché su quello fotosensibile, la parte di mondo interiore che vogliamo trasmettere al pubblico. Per far questo ci sono, come ho detto, moltissimi modi, e in tal senso mi rivolgo ai portatori di dislessia e disgrafia come me: non lasciatevi influenzare da voi stessi o da altri, osate.

Questa prima esperienza per Carte di Cinema ha aggiunto in me qualcosa che, innegabilmente, prima non c’era e di cui avevo bisogno. Esterno il mio amichevole invito ad andare a leggere l’ultimo numero uscito.

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